Novembre 2022

22.11.2022
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Non si può certo dire che questo finale d’anno non sia ricco di continui colpi di scena…! Sembra quasi di assistere all’indimenticabile partita Italia Gemania dei mondiali del 1970 che ha visto negli ultimi 30 minuti supplementari un susseguirsi di delusioni e speranze, tra deplorevoli errori e successive grandi giocate (Gianni Rivera per tutti). Ma andiamo per gradi ... Ormai è opinione condivisa che la FED avrebbe dovuto intervenire già nel corso dell’estate 2021, quando il ciclo era ancora spumeggiante e le politiche fiscali del governo Usa espansive. Eppure allora la parola più utilizzata riferita all’inflazione era "transitoria". Perché e per come i grandi banchieri centrali americani non abbiano visto arrivare l'inflazione "higher for longer" è (e sarà) oggetto di elucubrazioni accademiche. Fatto sta che a un certo punto devono essere arrivati dati così brutti e allarmanti che hanno fatto virare di 360 gradi la politica monetaria portando la FED non solo ad alzare i tassi e a fare tightening, ma anche ad aggiungere una retorica particolarmente malevola per i mercati, ancora cullati da anni di supporto totale. Le conseguenze di questi ripetuti rialzi dei tassi di interesse sono ormai ben note. Il 2022 è stato il peggiore degli ultimi cento anni per i portafogli bilanciati, visto che la performance dei bond in generale è stata tanto negativa quasi quanto l'equity. (...)

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