Non nascondo che questo approfondimento mensile sia uno dei più' difficili che abbia mai dovuto scrivere in tutti questi anni. Ho dovuto aspettare, per forza di cose, che si concludesse la settimana, perchè era impossibile fermarsi negli ultimi giorni, con i mercati che sembravano dei serpenti impazziti, e credo che questa similitudine dia abbastanza bene l'idea del tipo di movimento cui stiamo assistendo. Diciamo subito le cose come stanno. Mai e poi mai mi sarei aspettato di assistere ad un crash violento ed intenso come quello partito a cavallo del terzo week end di febbraio, soprattutto in considerazione del fatto che i principali operatori finanziari avevano completamente snobbato il rischio pandemia solo qualche giorno prima nonostante fosse evidente già da almeno un mese. E chi mi conosce sa benissimo che io temevo che arrivasse qualche shock sul mercato , pur non avendo idea di cosa potesse essere o di cosa potesse accadere. E se ogni volta che i mercati azionari e del credito sono prezzati sulla base di un mondo ideale (lo chiamavamo “goldilocks” fino a qualche mese fa) basta poco per farli sbandare, figuriamoci qualcosa di serio o strutturale e con soluzioni temporali incerte come l’emergenza coronavirus. Per rimanere razionali e impostare una strategia per il futuro, proviamo quindi a fare un resoconto cronologico su come aspettative, cause ed effetti abbiano impattato questo inizio 2020, In gennaio ci sono state le scaramucce tra Iran e Stati Uniti, ma il tempo giusto di una notte e sono state superate come se nulla fosse. A fine gennaio, inizi di febbraio sono stati resi pubblici i primi dati sull'impatto che il coronavirus stava producendo sulla economia cinese ma anche in questo caso il risk era saldamente in modalità "on" . Poi il virus è arrivato in Italia e, come se venissimo svegliati all'improvviso durante un bellissimo sogno, ci siamo resi conto che la situazione era ben più grave di quello che pensavamo, ed ecco arrivare il tracollo. Impressionante per velocità , intensità e profondità. I mercati azionari hanno vissuto più giornate di vera e propria capitolazione , con il mercato italiano letteralmente massacrato, in quanto il deal preferito dai trader internazionali per coprire il rischio era shortare Italia . In tutto questo massacro, le coperture che suggerisco sempre di mettere nei portafogli hanno avuto comportamenti difformi. (...)