Maggio 2021

17.05.2021
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Quando si prenota una vacanza in un’agenzia di viaggi sia in montagna d'inverno, piuttosto che al mare d'estate (o viceversa) il comportamento di chi sceglie l'itinerario è nella maggior parte dei casi molto razionale, per lo meno a sentire amici e conoscenti. Ormai l'Italiano medio è molto lontano dalle caricature che facevano di noi negli anni 70 i vari Sordi e Villaggio e ancor prima Totò, che partivano indossando colbacco o sandali e bermuda a seconda della meta prescelta per poi rimanere regolarmente delusi dal viaggio che non era mai all'altezza delle aspettative e delle foto dei depliant proposti in agenzia. Adesso sappiamo come muoverci, come vestirci ma soprattutto cosa fare qualora insorga qualche imprevisto. Ci siamo, insoomma, “internazionalizzati”. Perchè allora quando si ha a che fare con gli investimenti finanziari, nonostante l'educazione finanziaria sia comunque in crescita, difficilmente si riscontra lo stesso comportamento razionale? Ancora oggi mi capita di parlare con investitori, anche professionali, con i quali condivido idee di investimento che seguono una logica di investimento (seppur io abbia a priori un approccio agnostico nei confronti del mercato) e che regolarmente alle prime difficoltà vanno in confusione. Eppure la storia ci insegna che i saliscendi sono inevitabili. Provate a guardare i grafici storici di aziende leader del mercato come per esempio Amazon e vedrete quante volte hanno corretto del 30-40 % nella loro storia, piuttosto che settori come la biotecnologia o la robotica o altri mega trend tanto in voga adesso. Ecco perché non mi preoccupo se vedo delle correzioni anche importanti su certi settori che ritengo possano essere oggettivamente interessanti per il futuro. Uno di questi è la clean energy che, benchè adesso  sia certamente in sofferenza, ha scontato una grande risalita dei prezzi e quindi le prese di beneficio, che  ora fanno paura agli investitori dell'ultimo momento, erano certamente da mettere in conto . Eppure, nonostante questo, non mi sembra che il trend  si stia invertendo. Anzi, lo stimolo al passaggio ecologico per l'utilizzo dell'energia (vedi la svolta verso la decarbonizzazione voluta da Biden) e le ultime trimestrali ci dicono che è andata bene con multipli di settore  assolutamente decorosi. Ecco perchè questa debolezza andrebbe  sfruttata per incrementare la posizione (che consiglio tra il 3 e il 5 % a seconda del grado di rischio) o per lo meno mediare il prezzo, in linea con quanto concordato all'inizio dell'investimento. Pur tuttavia, il timore di sbagliare e di perdere ancora più soldi ci attanaglia bloccandoci quando addirittura non ci spinge a vendere in perdita per poi pentirci in un secondo momento. Eppure non torniamo dalle vacanze al mare se i primi due giorni abbiamo brutto tempo , perchè siamo preparati ad un evento avverso. (...)

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