Maggio 2020

18.05.2020
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Non so chi abbia deciso quando mandare in onda la serie tv Diavoli su Sky, ma è innegabile che abbia scelto un market-timing perfetto. Sarà per i temi trattati in una fase così delicata dell’economia mondiale, sarà per l’obbligo di stare in casa dovuto alla quarantena, fatto sta che questa serie pare stia avendo un gran successo. Mai come nell’ultimo periodo amici che hanno sempre avuto interessi molto distanti dal mondo della finanza (anzi pensavano fosse molto noioso), mi hanno chiamato per chiedermi lumi su terminologie come “shortare” o “CDO. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente l’autore per avere fatto spiegare così bene alla bella Sofia cosa sia un CDO con l’esempio della torta. Ma la domanda che tutti mi rivolgono un po’ spaventati è “Ma veramente possono accadere queste cose?” Ahimè, queste cose non solo sono successe veramente ma continuano ad accadere . Una volta si diceva che il mercato dei capitali avesse la funzione di sostenere l’economia reale e che agisse come un lubrificante dell’ingranaggio di trasmissione della moneta. Adesso invece Wall Street comanda su Main street. La dimostrazione è che se la Borsa crolla si porta dietro sicuramente l’economia reale, mentre non è detto che questo avvenga nel caso contrario. Se andiamo ad analizzare quanto accaduto negli ultimi trenta giorni, noteremo che il mercato è stato movimentato soprattutto dai contratti future, con spread di oltre 0,7-0,8 % a favore del contratto future rispetto al cash. Che cosa significa? Che si tratti di un mercato in mano ai traders e  non agli investitori che comprano azioni per partecipare al business nel lungo termine (del resto la recente conferenza stampa di Warren Buffet dimostra chiaramente questo fenomeno) e che continui a muoversi in un trading range è ormai evidente tanto che è facile notare come un po’ tutti gli indici azionari mondiali sembra stiano disegnando una figura di distribuzione che non fa presagire nulla di buono. Del resto, di fronte ai numeri che stanno emergendo dalla lettura degli ultimi dati economici occorre  quanto meno una pausa di riflessione. L’invito alla prudenza del mese scorso rimane sempre valido perchè la fotografia che sta emergendo è che inizi ad essere “prezzato” un possibile cambiamento nelle dinamiche dei consumi così come in quelle del debito. A mio parere, infatti, difficilmente vedremo globalmente la classe media ritornare a spendere molto (revenge spending) solo per recuperare lo shopping perso in questi mesi, o perchè i prezzi sono più bassi  o perchè è stato trovato un vaccino. Perché cambiare la macchina o il frigorifero dopo una simile paura? (...)

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