Eccoci arrivati anche alla fine di luglio senza che l’euforia che si respira sui mercati azionari americani sia stata minimamente intaccata. Ho preferito aspettare l’ultimo giorno per scrivere, proprio perché volevo vedere cosa sarebbe successo, ma evidentemente mi sbagliavo, così come mi sono sbagliato finora per tutta questa prima parte del 2023. Il mese di luglio ha registrato ottime performance per tutti gli indici americani con il Dow Jones che è riuscito addirittura ad eguagliare la più lunga serie di sedute positive consecutive (13) del 1987.
Le ragioni di questi alisei, che continuano a spingere i prezzi degli indici sempre più in alto, sono varie, ma tutte sintetizzabili nel fatto che gli investitori azionari credono fortemente che l’inflazione sia ormai alle spalle, che le banche centrali abbiano finito di alzare i tassi e che la Corporate America sia in ottima salute, macinando di nuovo utili su utili. Andando ad analizzare le recenti trimestrali, notiamo che in effetti i numeri non stanno deludendo, pur senza dimenticarci che le stime erano state precedentemente riviste al ribasso e che le guidance per il prossimo futuro non sono poi così rosee. Continuo infatti a pensare che, mentre gli effetti del tightening della FED non siano ancora arrivati a Wall Street, la situazione su Main Street si sia complicata, soprattutto per quanto riguarda il costo del debito, che prima o poi andrà rifinanziato a tassi assai più elevati di prima.