Quando vedo le valutazioni presenti sui mercati dei capitali in questo momento, mi viene in mente il film " Cassandra Crossing". La trama di questo film racconta di un treno sul quale sale un terrorista che si è infettato accidentalmente con il contenuto di un’ampolla nei laboratori della OMS di Ginevra contagiando molti dei passeggeri presenti sul convoglio. Da quel momento in poi avvengono tutte una serie di situazioni che porteranno i protagonisti a lottare per la propria sopravvivenza non solo contro le conseguenze del virus, ma anche contro le disposizioni delle autorità (stiamo parlando del 1976) che, cercando di insabbiare l'incidente, vorrebbero far schiantare il treno in un luogo sconosciuto e deserto della Polonia. Se l'analogia di partenza con i giorni nostri è ovviamente il virus, il treno rappresenta il mercato azionario mondiale, mentre i vagoni raffigurano i vari settori con le differenti valutazioni. Questo treno, che stava percorrendo la sua tratta di destinazione, a causa del virus prima subisce uno stop imprevisto e poi riparte (grazie a input che arrivano dall'alto) prendendo sempre più velocità e senza potersi fermare. Immaginate che i passeggeri siano gli investitori che si muovono tra le varie carrozze del convoglio. La differenza tra il film e la situazione attuale è che oggi nei vagoni anteriori ci si diverte un sacco, si balla, si beve, si ride e si socializza anche se, a causa della velocità raggiunta, la carrozza ogni tanto cigola in maniera sinistra e si inclina pericolosamente. E’proprio in questi momenti che la paura prende il sopravvento, facendoci realizzare che, se il treno dovesse deragliare, coloro che si trovano più vicino alla locomotiva avrebbero la peggio. Ecco quindi che si corre in fondo, pensando che rimanere nelle retrovie, in caso di incidente, dovrebbe metterci al sicuro, Ma in coda si passa il tempo a disquisire di filosofia tibetana, bevendo tisane senza zucchero e quindi, dopo un po', riaffiora la voglia di tornare davanti a divertirsi anche se nel frattempo la velocità è ulteriormente aumentata insieme ai cigolii delle lamiere. I vagoni davanti sono ovviamente tutti quei settori che scambiano a dei multipli assurdamente elevati, anche se non si può negare che quelli che non si sono mai mossi di lì si sono divertiti un sacco osservando le quotazioni dei propri titoli salire in maniera vertiginosa, magari anche grazie ad un po’ di fortuna. A mio parere, se non ci fosse stato il COVID, non saremmo mai arrivati, specialmente negli Stati Uniti, a raggiungere un livello di tassi così bassi e alla creazione di moneta per diversi triliardi di dollari. Qualcuno ha mai provato a pensare cosa sarebbe accaduto se nel febbraio del 2000 ci fosse stata una pandemia simile a quella vista nel 2020? (...)