Febbraio 2018

11.02.2018
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

A volte parlare con private bankers, consulenti finanziari e in generale coloro che seguono la clientela privata è molto più utile che analizzare studi e statistiche sui trend d'investimento in atto. Le esperienze degli ultimi giorni non hanno fatto altro che confermare quanto avessi sempre pensato. Nel mio ultimo Punto di Gennaio nutrivo infatti parecchi dubbi sul fatto che molti investitori privati in realtà avessero sfruttato l'eccezionale 2017 e allo stesso tempo mi chiedevo se una eventuale correzione sarebbe stata utilizzata al meglio dai ritardatari. Questa mia tesi è stata, a mio parere, confermata durante i colloqui avuti, ma un episodio in particolare si è rivelato molto significativo. Come tutti ricorderanno, i primi giorni del 2018, sono stati estremamente brillanti, soprattutto negli Stati Uniti dove l'indice S&P 500 è arrivato ad un passo dai 2900 punti, e ovviamente i giornali davano ampio risalto a questi continui record. Un mio stretto collaboratore, intorno alla metà di Gennaio, mi racconta aver incontrato un suo cliente con un patrimonio molto cospicuo (dell'ordine di diversi milioni di euro) e questi si diceva non particolarmente soddisfatto del rendimento ottenuto fino a quel momento. Da notare il fatto che questo cliente al momento dell’individuazione degli obiettivi d’investimento, si era rivelato particolarmente prudente, pur essendo un imprenditore abituato a rischiare e dotato anche di indubbie qualità di analisi. Il banker di fronte a tali lamentele si è comportato in maniera perfetta, non cedendo in automatico alle richieste di aumento del rischio, piuttosto soffermandosi sulle conseguenze che questo incremento avrebbe portato in termini di volatilità complessiva del portafoglio. Questo ulteriore chiarimento ha portato l'investitore a mantenere l'asset allocation così com'era, lasciando la porta aperta ad un eventuale aumento dei risky asset alla prima correzione sui mercati. Bene, venerdì pomeriggio, alla fine di una settimana di passione che ha visto i mercati azionari correggere in maniera repentina e violenta, questo consulente ha incontrato nuovamente il cliente, proponendogli di fare quanto concordato soltanto venti giorni prima, anche perché il portafoglio, impostato in maniera prudente, aveva retto benissimo, perdendo soltanto un punto percentuale dal massimo di mercato. Peccato che il cliente non solo non abbia aumentato minimamente il rischio, ma addirittura si sia lamentato dell’oscillazione negativa. Perché quando si tratta di investimenti, le persone non riescono proprio ad essere razionali? Partendo dal presupposto che nessuno ha la sfera di cristallo e che le cose possono cambiare in qualunque momento, se andiamo ad analizzare quanto accaduto dal 25 di Gennaio (inizio correzione) ad oggi, noteremo che i presupposti che avevano portato il mercato a salire in maniera così aggressiva ci sono ancora tutti: dalla crescita sincronizzata a livello mondiale, allo stato di salute eccezionale di moltissime aziende che hanno confermato anche le guidance sugli utili futuri. (...)

Il sito utilizza cookie tecnici e cookie statistici di terze parti (come GA).
Cliccando su “Accetta” presti il consenso ai cookie statistici.
Cliccando su “Continua senza accettare” puoi negare il consenso ai cookie statistici e continuare la navigazione colo con i cookie tecnici.
Per modificare le tue preferenze o per maggiorni informazioni leggi la “Cookie Policy”

Continua senza accettare Accetta