Diciamo la verità, alzi la mano chi si sarebbe aspettato che durante gli ultimi due mesi i mercati salissero cosi tanto.. Io no di certo! Anche se, a onor del vero, a giugno avevo scritto che per chi era completamente scarico di equity, quello raggiunto poteva essere un livello interessante per cominciare ad accumulare. Detto ciò, osservare lo Standard & Poor's 500 passare dai 3626 punti del 17 giugno ai 4325 del 16 di agosto (quasi un +19%) fa veramente molta impressione, considerando che non mi sembra che nell’economia reale (e nella geopolitica) ci siano stati dei grandi miglioramenti. Anzi.. Siamo tornati a un mercato in cui "bad news is good news", dove domina il pensiero che la FED possa modificare il suo atteggiamento tornando a "impietosirsi" del mercato che – drogato - gioisce quando sta male, nella speranza di venire nuovamente rifornito di quello che a più riprese è già stato definito “monetadone”. Il mio timore invece rimane quello che stavolta si stia insistendo per disintossicare il paziente e quindi per un po’ di tempo non ci sarà nessun palliativo, come del resto hanno già ribadito i vari i funzionari della banca centrale americana sul finire della scorsa settimana (proprio a ridosso dei massimi di periodo del mercato) nella loro determinazione a inasprire la politica monetaria. Come sappiamo, la FED ha già alzato i tassi di interesse di 225 punti base da marzo, nel tentativo di combattere un’inflazione che corre ai massimi degli ultimi quattro decenni e a breve ci sarà il simposio di Jackson Hole con il presidente Powell che parlerà venerdì, momento in cui avremo probabilmente maggiori indizi sulle previsioni di inflazione e sul prosieguo della strategia del FOMC. Personalmente, credo che alzeranno nuovamente i tassi a settembre. L’unica incognita è se si tratterà di un aumento di 50 o 75 punti base e sono curioso di vedere come reagiranno i mercati nel breve termine. Ovviamente, come sempre accade, quando gli indici salgono ecco tornare alla ribalta tutti gli ottimisti del risultato acquisito, pronti a dichiarare che il bear market è finito e che nuovi massimi sono all’orizzonte, salvo poi cadere nel terrore irrazionale e vendere in perdita qualora i mercati dovessero scendere di nuovo. Faccio ancora molta fatica ad aumentare la componente di rischio in questo contesto soprattutto perché non riesco a trovare vere notizie positive che non siano semplici wishful thinking. A volte ho la sensazione di trovarmi al cinema, nei panni del ragionier Fantozzi in compagnia dei suoi colleghi a guardare “La corazzata Potemkin” quando, non potendo seguire in diretta la famosa partita Italia-Inghilterra, sognano ad occhi aperti imprese leggendarie (addirittura che segni anche Dino Zoff di testa su calcio d’angolo). È quando la speranza prende il sopravvento sulla realtà dei fatti.