Il Ottobre 2012

04.10.2012
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Se c’è una cosa che mi spaventa è quando i mercati si comportano come i bambini all’asilo, ovvero diventano prevedibili. (Per coloro che non avessero bambini è utile ricordare che tendono a comportarsi in maniera abitudinaria, salvo poi cambiare abitudine repentinamente per i più svariati motivi).

Nell’ultimo Punto Mensile speravamo che i vari policy makers facessero il loro lavoro e, fortunatamente, questo è avvenuto. Abbiamo quindi assistito ad un rialzo fino a 2594 punti di Eurostoxx 50, partendo dai 2440 di inizio mese  (+6,31%), per poi assistere ad una correzione (quasi da manuale ) a 2454 (-5,39 % dal picco) che lascia il mese di settembre sostanzialmente invariato.  

E adesso  cosa accadrà?

Beh… adesso tutti sanno che Draghi ha messo una put sotto i mercati e difficilmente ci sarà tanta voglia di testarla. Probabilmente quindi (e sottolineo probabilmente) assisteremo ad un rally di fine anno per molti risky assets, che potrebbe diventare interessante qualora venissero rotti i massimi relativi di marzo (per gli amanti dell’analisi tecnica quel livello è sicuramente un test), anche se presumo si dovrà aspettare l’elezione del presidente americano, almeno per avere un’idea del tipo di fiscal cliff che verrà implementato.

Tornando alle mie parole iniziali, però ho un gran timore che i “nostri bambini” possano essere spaventati da qualche fattore esogeno, che in questo momento potrebbe venire da punti caldi geopolitici, piuttosto che da qualche rottura dei patti tra gli Stati europei a livello di austerity. A tale proposito, vorrei ricordare i recenti scontri sociali accaduti in Spagna e in Grecia, che dovrebbero far pensare a quelli che NON sono accaduti in Irlanda, dove hanno tirato la cinghia in silenzio facendo enormi sacrifici e adesso hanno quasi sistemato i loro conti pubblici … eppure quasi non se n’è sentito parlare. A dimostrazione che se ci si mette d'impegno i risultati poi si vedono.

In Italia invece, si comincia a parlare di un Monti bis, sostenuto da una grande coalizione di centro. Questo dimostra la consueta furbizia dei politici del Belpaese, che vista la “mala parata” adesso preferiscono appoggiare il tecnico Monti, così se sistemerà le cose potranno prendersene i meriti e riprendersi in mano un Paese risanato (sapete già però cosa ne faranno, a meno che non avvenga un vero cambiamento …). Se le cose andranno male, invece avranno il capro espiatorio, ma soprattutto potranno dire “non è colpa nostra” di fronte ai grandi tagli che verranno chiesti nel futuro. Il problema è che una volta (speriamo) risanati i conti pubblici, l’Italia e gli altri Stati europei dovranno concentrarsi sulla crescita e qui non vedo grandi prospettive se non inflazionare il sistema, tenendo tassi reali negativi per chi lascerà i soldi in banca e di fatto bruciandogli il potere di acquisto, a meno che non investa in attività produttive.

Ci vorrà del tempo per arrivare a quel punto; per ora godiamoci questa “piccola festa”….

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