Il Novembre 2014

07.11.2014
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

A dimostrazione che la musica non è cambiata e sono i banchieri centrali a dettare la linea, anche questo mese ho dovuto aspettare l'intervento di Draghi prima di condividere le mie idee di investimento.

In realtà, due giorni prima delle decisioni della BCE, in una trasmissione televisiva alla CNBC, avevo ipotizzato che questa volta i mercati sarebbero stati abbastanza soddisfatti dalla comunicazione del nostro stimato Governatore centrale.

Come avevo già indicato nel precedente Punto mensile, vi erano sufficienti elementi per capire che stavolta sarebbe stato il turno della carota, e cosi infatti è stato, come volevasi dimostrare. Nonostante i “gufi”, Draghi è riuscito ancora una volta a porgere le parole giuste. Nulla di eclatante, basta il cenno che ha fatto per lasciare intendere agli operatori che la BCE c'è ed è pronta a fare di tutto. Ancora non lo fa, ma "potrebbe " farlo, anche prima del previsto specialmente se le aspettative di inflazione dovessero mantenersi così sottotono.

Lo scorso mese è stato estremamente caratterizzato dagli interventi delle banche centrali : prima la Fed ad indicare chiaramente che è giunto il momento di levare le rotelline alla bicicletta e che dobbiamo cominciare a pedalare da soli, per poi però aggiungere che " mamma sarà sempre vicino a vigilare".

Poi, dopo mesi di torpore, Kuroda stupisce tutti annunciando un incremento degli acquisti davvero impressionante e contemporaneamente il più grosso fondo pensione giapponese conferma l'aumento al 25 percento delle holding riservate alle azioni domestiche. Il Nikkei schizza all'insù e la cosa mi fa estremamente piacere, perchè come ben sapete lo ritengo il mercato equity nazionale più interessante in termini relativi, a tendere. Ma non dimentichiamoci mai che queste sono situazioni da trading e anche se un asset o una posizione sembra molto favorevole, consiglio sempre di alleggerire quando sale troppo e di rientrare quando storna.

Vi ricordate cosa consigliavo il mese scorso sul dollaro ? Alleggerire a 1.25 , ma poi dopo tre figure ( che equivalgono a mio avviso a dieci punti per un mercato azionario) c'è stata la possibilità di rientrare e oggi il dollaro ha sfondato 1.24 al ribasso.

Stessa cosa per i mercati azionari, con il Dax a lambire 8500 punti (meno 15 percento dai massimi) e oggi sopra 9400, ma anche il sopracitato Nikkei sui 15.000 poco tempo fa e ora vicino ai 17.000 e lo Standard and Poor's che ha finalmente fatto una correzione degna di nota ma di nuovo sui massimi.

Purtroppo in tutta questa bella adunata di asset class manca ancora un soggetto, le gold miners.

Eh si... questo mese è stato disastroso per questo settore con l'oro sotto i 1150 dollari l'oncia e il GDX ( Etf che rappresenta le azioni minerarie) sotto i 17 dollari, ben oltre il 15 percento sotto dal vecchio minimo di 20 circa.

Per coerenza dico non solo di non mollare, ma anzi, di aggiungere un ulteriore punto percentuale ( magari levandolo al settore Biotech che invece ha vissuto un mese eccezionale).

Pur non volendo apparire per quello che vuole difendere le sue scelte anche quando queste sembrano chiaramente sbagliate senza motivo, credo infatti che le ragioni ci siano anche se in questo momento mi sento come quello che si trova da solo ( o con poche persone) all’indirizzo sbagliato!

Innanzitutto, non dimentichiamoci che prossimamente in Svizzera ci sarà un referendum dove i cittadini decideranno se la Banca Nazionale Svizzera dovrà convertire il 20 percento delle proprie enormi riserve valutarie in lingotti d'oro. Questo vorrebbe dire un controvalore di 1.500 tonnellate . Ovviamente, il governo della Confederazione consiglia i cittadini a votare no, per non mettere in difficoltà il proprio governatore centrale e con molta probabilità riuscirà nel suo intento.

Rimane però il concetto di fondo ovvero che l'oro è sì il peggior nemico per le varie BCE, FED, BOJ, BOE, ma è anche l'unica protezione alla credibilità delle stesse, nonchè l'asset class più coerente all'obiettivo che si sono prefissate, ovvero l'inflazione. Anche Alessandro Fugnoli, nel suo consueto appuntamento settimanale, ha parlato di oro e petrolio prendendo le difese del metallo giallo, dopo averne raccontato la ciclicità. Anche se – aggiunge - non c'è nessuna fretta ad acquistarlo. Vero. E probabilmente se avessi aspettato sarebbe stato meglio, ma azzeccare il timing giusto non è impresa facile. Per tale motivo attuo il sistema poc'anzi descritto, le sfere di cristallo le avevano finite al supermercato.

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