Il Giugno 2012

04.06.2012
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Negli anni Ottanta Sting sperava che i russi amassero i loro bambini, nel 2012 forse dovrebbe augurarsi che siano i tedeschi a farlo …  

Nel mese di maggio lo staff di gestione di Frame si è spostato come ogni trimestre a Londra, vero fulcro della gestione del denaro europeo. Abbiamo avuto quindi l’occasione di poter condividere, con i migliori “strategist” e gestori presenti in Inghilterra, le varie visioni sul mercato. Le parole che abbiamo sentito più spesso sono state “problema politico” e “punto di non ritorno”.  

Esatto… la situazione è talmente critica che a questo punto non ci sono alternative, a meno che non si voglia l’implosione del sistema finanziario. Avete presente un uomo che mangia come un bufalo, pesa 150 kg, fuma due pacchetti di sigarette e beve una bottiglia di super alcolici al giorno? Quest’uomo, fino a quando non avrà un infarto che gli fa capire che deve TOTALMENTE cambiare il suo modo di vivere, non capirà che la sua condotta di vita lo sta ammazzando. Bene, io penso che l’Unione Europea sia in questa situazione.  

Credo che gli addetti ai lavori abbiano letto la bellissima analisi di Fugnoli, dove si dimostra chiaramente che se fossimo una repubblica federale, saremmo messi molto meglio degli Stati Uniti.

Per tale motivo il problema lo si può risolvere soltanto politicamente, qualcuno dovrà accettare dei compromessi e qualcun altro dovrà smettere di buttare via il denaro pubblico.  

Noi, modesti operatori del mercato finanziario, possiamo solo sperare.

Un anziano gestore, scherzando (ma neanche troppo), suggeriva di far uscire la Germania dall’Euro, cosicché ci sarebbero voluti due dollari per il nuovo marco tedesco e il resto dell’Europa avrebbe avuto l’euro alla parità con la valuta americana. In questo modo, con una bella svalutazione competitiva, potremmo far ripartire l’industria e l’esportazione. Penso infatti che difficilmente l’Audi riuscirebbe a vendere così tante macchine (giusto per fare un esempio) se da domani una A4 costasse 100.000 euro. Ma credo che i tedeschi siano ben consci della situazione e, da inguaribile ottimista qual io sono, alla fine cederanno su qualcosa, pur vendendo cara la pelle. Non so se saranno gli Eurobond o il fondo salva Stati o, ancora, un cambio di politica della BCE. A tale proposito Draghi è sicuramente molto più apprezzato del suo predecessore Trichet, il quale, non dimentichiamoci, alzò i tassi d’interesse (!!!) prima di andarsene, distruggendo la poca fiducia di cui godeva la BCE.

Nel frattempo i mercati hanno continuato a scendere, oltre 8% punti l’indice Eurostoxx 50 e oltre il 7 % il MSCI World. Questo mese però, a differenza degli ultimi due, sono scesi anche i titoli sani che avevano tenuto nella prima fase della tempesta. Questo fatto solitamente è positivo, perché in genere accade nell’ultima fase della correzione, riportando delle chiare occasioni di acquisto sui mercati azionari. Per tale motivo, anche i fondi da noi utilizzati hanno registrato un mese negativo, pur contenendo le perdite e mantenendo, nella quasi totalità dei casi, il segno “più” da inizio anno.

Ovviamente queste considerazioni possono avere (forse) un senso logico in assenza di gravi eventi esogeni. Non credo infatti  ci possano essere molte attività dove investire e rifugiarsi qualora … i tedeschi NON …“love their children too”. 

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