Il Gennaio 2012

13.01.2012
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Il 2011 è stato un anno molto difficile, anche  per chi gestisce denaro professionalmente ... A causa infatti della crisi finanziaria cominciata  nel 2007 e precipitata nell'estate del 2011, abbiamo visto perdere di ogni significato la parola "Free Risk".Chi fa questa attività da più di venti anni, concorderà con me che  l'usanza era quella di cavalcare il mercato azionario fino a prima dell'estate (secondo il vecchio adagio... " buy in November, sell in May and go away" ) e di posizionarsi su titoli come CCT o obbligazioni senior di banche commerciali (prive di attività di Investment Banking per intenderci). Inoltre  la parola “rischio Paese”  per gli Stati dell’area Euro, aveva perso di significato dopo la nascita dell’Unione Europea ed infatti durante la prima parte della crisi del 2008 tutti ricorderanno il "flight to quality" avvenuto indistintamente verso i titoli di Stato di qualsiasi Paese dell’Unione.

Purtroppo il  mondo è  cambiato, e nel 2011, la “sicurezza” la  si  è trovata  soltanto  attraverso  un'ampia diversificazione, investendo anche in   strumenti finanziari che, presi singolarmente , possono essere  molto rischiosi.  Assemblati  efficientemente invece sfruttano le correlazioni negative, danno maggiore stabilità al portafoglio e al tempo stesso sono stati in grado di produrre performance positive. Mi riferisco alle azioni Big Caps ad alto dividendo, alle obbligazioni governative "Inflation Linked", piuttosto che alle valute di paesi virtuosi (senza deficit) come la Norvegia o il Canada.  

Naturalmente le situazioni si evolvono costantemente ed è importante affidare i propri risparmi a professionisti che abbiano dimostrato in passato di saper cogliere le varie opportunità che nascono dalle crisi. I gestori da noi scelti hanno tali caratteristiche e crediamo che nel futuro possano fare altrettanto bene. Non dimentichiamoci che le valutazioni di alcuni mercati azionari sono decisamente cheap e alcune aziende potrebbero sfruttare la propria posizione di forza per acquisire società in difficoltà , ma con quote di mercato o prodotti interessanti. La BCE ha fornito liquidità' al sistema bancario europeo a 3 anni, allontanando lo spettro del Credit Crunch , almeno nel breve periodo. Pensiamo quindi che ci possano essere delle “occasioni di acquisto” sui vari mercati, tenendo sempre presente la regola aurea della diversificazione intesa come decorrelazione tra i vari componenti della nostra asset allocation. Del resto, come diceva Sir John Templeton ,  "quando si intravvede la luce in fondo al tunnel, è già tardi per comprare".  

Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti sulle posizioni dei fondi sottostanti. 

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