Questo mese, i mercati azionari americani hanno raggiunto nuovi massimi, con l'S&P 500 che si avvicina a 5.150 e il Nasdaq che sfiora i 16.300 punti. L'S&P 500 ha chiuso il quarto mese consecutivo positivo, guadagnando un +21,5%, un incremento significativo registrato solo sei volte negli ultimi 80 anni, di solito dopo una recessione o durante la bolla degli inizi del 2000.
Tuttavia, il basso "market breadth" del rally è preoccupante, poiché è stato principalmente trainato dalle "Magnificent Seven", che si sono ora ridotte a soli due titoli leader: Meta e Nvidia. Mentre Meta è aumentata di quasi il 40% e Nvidia di oltre il 70%, Google e Apple sono in territorio negativo e Tesla ha perso più del 25% del suo valore.
Nonostante una buona stagione degli utili, compresi i forti risultati di Nvidia, gli indicatori complessivi del mercato non suggeriscono una continuazione del rally. Si osserva che le notizie geopolitiche vengono spesso ignorate dagli investitori azionari, che rimangono ottimisti riguardo agli indicatori economici, mentre gli investitori obbligazionari sono più cauti riguardo ai tassi di interesse futuri. L'unico indice obbligazionario in aumento quest'anno è l'indice ad alto rendimento.
L'analisi evidenzia i rischi di investire in un mercato apparentemente forte, tracciando paralleli con la performance passata di Cisco, che ha raggiunto il picco alla fine degli anni '90 ma non è mai tornata a quei massimi. Si ribadisce il consiglio di Warren Buffett di investire in aziende solide e nell'S&P 500, sottolineando l'importanza di riacquistare durante i cali di mercato. In conclusione, mentre le attuali performance del mercato sembrano positive, è opportuno mantenere cautela poiché i rischi potenziali si profilano all'orizzonte.