Il Agosto 2015

01.08.2015
Michele De Michelis
Michele De Michelis
PRESIDENTE CDA E CHIEF INVESTMENT OFFICER

Come nel famoso film "I predatori dell'arca perduta", anche noi gestori di patrimoni siamo come moderni Indiana Jones, solo che invece di inseguire l'arca, siamo alla costante ricerca di una protezione per il nostro portafoglio. Cosa è in grado di coprirci in questo momento?

Una volta si compravano i titoli di Stato in valute forti dei Paesi non indebitati, mentre ora non solo non si viene remunerati, ma addirittura bisogna riconoscere persino un tasso d'interesse per prestare i nostri soldi. E questo direi che non è proprio ciò che vogliamo.

Poi, è stata la volta della ricerca delle correlazioni negative tra le varie asset class, ma anche questa strategia sembra aver perso efficacia visto che adesso viviamo in un mondo fatto di risk-on e risk- off dove tutto sale o tutto scende all’unisono.

Anche l'oro pare aver perso la sua caratteristica di hedging nonchè il suo status di bene rifugio visto che è la principale vittima della “guerra” delle banche centrali mondiali, oltre a pagare pegno per essere una commodity.

Rimangono (forse) le opzioni, per quanto siano indubbiamente strumenti non alla portata di tutti e con un certo grado di rischio, specie per chi non si destreggia con le cosiddette "greche azionarie” (delta, gamma, theta, vega, etc.).

Un’ idea di copertura potrebbe essere quella di comprare opzioni sul rialzo dello spread tra le obbligazioni investment grade e i titoli governativi, che oggi si trova sui minimi.

Qualora, infatti, dovessero verificarsi delle nuove tensioni sui mercati, questi spread potrebbero allargarsi notevolmente e portare quindi grossi guadagni in conto capitale ai detentori di tali opzioni.

Qualcuno potrebbe chiedersi perchè parlo di protezione in un momento in cui tutto sommato le cose non stanno andando poi così male: il problema Grecia sembra essere stato allontanato o meglio posticipato (certo non risolto), la stagione delle trimestrali europee parrebbe essere più che decente e si cominciano a intravedere alcuni segnali incoraggianti provenienti dalle economie europee, in particolare dalla Spagna (della quale scrissi ad agosto del 2014).

Negli Stati Uniti, Janet Yellen sta facendo lo slalom speciale con le parole per non infastidire i mercati in merito al timing relativo al rialzo dei tassi d'interesse e in Giappone il cambiamento epocale annunciato da Abe da qualche anno sta procedendo nella giusta direzione.

E allora, perchè dovremmo preoccuparci di proteggere i nostri portafogli? (...)

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