No place to hide

20.09.2022
Livio Spadaro
Livio Spadaro
Senior Portfolio Manager

Le tribolazioni dei mercati finanziari proseguono con lo stallo della guerra in Ucraina che ha esacerbato l’andamento dei prezzi energetici i quali già registravano robusti rialzi con l’implementazione della transizione ecologica. I prezzi dell’elettricità in Europa sono saliti a tripla cifra percentuale, grazie anche all’inefficienza del mercato europeo (il TTF) che è troppo sottile e facilmente attaccabile dalla speculazione.

La corsa ai ripari delle varie nazioni europee per cercare di soppiantare la Russia nel ruolo di principale fornitore di gas è lunga e faticosa. L’Algeria, uno dei partner prescelti per sostituire parzialmente la fornitura di gas russo, ha fatto sapere che ha difficoltà a garantire l’accordo sottoscritto con l’Italia.

La Germania, già in crisi di energia, ha varato un salvataggio monstre da 30€ mld per il colosso energetico Uniper cercando nel Qatar un partner con cui sostituire Mosca. Scholz è riuscito ad ottenere un buon risultato poiché sembra abbia raggiunto un accordo di lungo termine per la fornitura di gas LNG. Tuttavia, l’accordo non sarà di aiuto almeno fino al 2026 quando la maggior parte del North Field Expansion project entrerà in funzione.

La Francia ha già fatto sapere all’Italia che taglierà le forniture di elettricità per i prossimi due anni dato che oltre la metà delle centrali nucleari transalpine sono in manutenzione e a malapena riescono a rifornire lo stesso Stato francese. La crisi energetica è prevalentemente europea ed è probabile che condurrà a una recessione molto profonda, molto piu’ di quanto i mercati si attendano adesso.

Negli USA Biden fa fatica a contenere l’inflazione che continua a salire nonostante un timido segnale di discesa nel mese di Agosto. L’amministrazione americana in carica si prepara ad affrontare le elezioni di mid-term in un contesto di stagflazione e con un tasso di approvazione di Biden tra i piu’ bassi della Storia del dopo-guerra americano.

La Cina, invece, prosegue l’imposizione di lockdown per contenere le ondate di Covid e perseguire la politica di Covid-zero, utili anche a raffreddare la domanda interna in quanto anche il Dragone si ritrova a combattere con la stagflazione e a contenere l’esplosione della bolla immobiliare (e a sopportare le provocazioni americane a Taiwan).

I mercati emergenti soffrono il Dollaro forte e il rincaro dei prezzi dei beni primari ed infatti si sono registrati forti movimenti di protesta in Sri Lanka, Indonesia, Peru, Argentina, Panama e Libano.

In tutto questo caos le previsioni di crescita economica globale continuano a deteriorarsi, ormai FMI, asset manager, banche centrali ed enti governativi si fanno concorrenza a chi taglia piu’ velocemente le stime. In effetti, nel caso delle banche centrali, la riduzione dei consumi è l’obiettivo non potendo agire sull’offerta ed essendo entrate in azione troppo tardi (l’inflazione “transitoria” è stata un must per oltre 1 anno) sono costrette a rincorrere l’inflazione rendendo concreto l’emergere di gravi “effetti collaterali”.

In un contesto simile è diventato difficile trovare sul mercato asset class che garantiscano una difesa dal contraccolpo registrato dai mercati azionari. La correlazione positiva tra Bond ed Equity è elevata (giustamente, in un clima stagflativo) mentre i metalli preziosi non offrono un’adeguata protezione con il rafforzamento del Dollaro e l’innalzamento dei tassi reali. Gli unici hedge restano il Vix (effettuando un trading di momentum) le valute difensive, le strategie a bassa correlazione con i mercati (long-short) ed alcuni temi, come quello dei beni agricoli, che salgono in controtendenza al mercato generale. (...)

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